Clorazione shock della piscina

Clorazione shock della piscina

Dopo aver chiuso la piscina per l’inverno, alla riapertura potresti trovarla con acqua torbida, alghe e microrganismi dannosi alla salute. La clorazione shock è la prima cosa da fare per rendere l’acqua nuovamente balneabile. Questa operazione consiste nell’aggiungere una grande quantità di cloro all’acqua della piscina per eliminare batteri e altri agenti nocivi. Ciò garantisce l’igiene e la sicurezza dell’acqua, prevenendo possibili problemi di salute.

La clorazione shock è quindi importante per la pulizia della piscina dopo la chiusura invernale e ha numerosi vantaggi, come prevenire la formazione di alghe e ridurre la necessità di usare altri prodotti chimici per la pulizia dell’acqua della piscina.

Clorazione shock della piscina: che cos’è, perché e come farla

La clorazione shock della piscina è un trattamento di pulizia dell’acqua che consiste nell’aggiungere una quantità di cloro superiore a quella normalmente utilizzata per il mantenimento della piscina. Questo tipo di clorazione viene effettuato in situazioni particolari, ad esempio all’apertura della piscina dopo l’inverno, in caso di forte presenza di alghe o di un alto livello di cloroaminici, ovvero composti chimici che si formano quando il cloro reagisce con l’azoto presente nell’acqua. La clorazione shock viene eseguita per eliminare batteri, virus e alghe che potrebbero essere presenti nell’acqua, rendendo la piscina più igienica e sicura per il bagno. Inoltre, il cloro utilizzato per la clorazione shock distrugge i composti cloroaminici, che possono causare irritazioni agli occhi e alle vie respiratorie.

Per eseguire la clorazione shock della piscina, è necessario aggiungere una quantità di cloro granulare o liquido superiore a quella normalmente utilizzata. La quantità di cloro dipende dalle dimensioni della piscina e dal livello di cloroaminici presenti nell’acqua. È importante effettuare la clorazione shock al tramonto o alla sera, per evitare che il sole riduca l’efficacia del cloro. Dopo aver effettuato la clorazione shock, è necessario controllare il livello di cloro presente nell’acqua e aggiustarlo se necessario. Inoltre, è consigliabile eseguire una pulizia accurata dei filtri della piscina per eliminare eventuali residui di cloro e di altri prodotti chimici utilizzati durante la clorazione shock.

Eccesso di alghe o sostanze organiche: come eliminarle con la clorazione shock

Se la piscina è affetta da eccesso di alghe o sostanze organiche, la clorazione shock può essere un rimedio efficace per eliminarle. Per eseguire una clorazione shock, è necessario aumentare temporaneamente il livello di cloro libero nell’acqua della piscina a un valore superiore a quello normale, solitamente tra 10 e 20 parti per milione (ppm), a seconda della gravità dell’infezione. In questo modo, il cloro è in grado di eliminare le alghe e le sostanze organiche presenti nell’acqua.

Ecco i passi da seguire per eseguire una clorazione shock:

  1. Testare il livello di cloro libero dell’acqua e verificare se è necessario aumentarlo per effettuare la clorazione shock.
  2. Aggiungere la quantità di cloro necessaria all’acqua della piscina, seguendo le istruzioni del produttore per il dosaggio. Di solito, il cloro viene diluito in acqua prima di essere versato nella piscina.
  3. Far funzionare l’impianto di filtrazione per almeno 24 ore, in modo che il cloro si diffonda uniformemente nell’acqua.
  4. Testare nuovamente il livello di cloro dopo 24 ore e assicurarsi che sia sceso a un livello normale, generalmente tra 1 e 3 ppm.
  5. Pulire la piscina con un aspiratore per rimuovere le alghe e le sostanze organiche morte e decantate sul fondo.
  6. Ripetere la clorazione shock se necessario.

È importante notare che la clorazione shock può danneggiare alcuni materiali della piscina, come liner e guarnizioni. Inoltre, è consigliabile seguire le istruzioni del produttore per il dosaggio del cloro e non utilizzare quantità eccessive.

Cloro combinato: che cos’è e come eliminarlo

Il cloro combinato è il risultato della reazione tra il cloro libero presente nell’acqua della piscina e le sostanze organiche, come sudore, urina e altri contaminanti, introdotte dagli utenti. Questa combinazione può causare un odore sgradevole e irritare gli occhi e la pelle dei bagnanti. Inoltre, il cloro combinato può ridurre l’efficacia del cloro libero nella disinfezione dell’acqua. Per eliminare il cloro combinato, è necessario effettuare una clorazione shock della piscina. Questo processo comporta l’aggiunta di una quantità significativa di cloro libero nell’acqua, in modo da superare la capacità di combinazione con le sostanze organiche. In questo modo, il cloro libero sarà in grado di neutralizzare il cloro combinato, eliminando così l’odore sgradevole e ripristinando l’efficacia della disinfezione.

È importante seguire attentamente le istruzioni del produttore e utilizzare la quantità corretta di cloro per la clorazione shock, in base alle dimensioni della piscina e al livello di cloro combinato presente nell’acqua. Inoltre, è necessario tenere la piscina chiusa per almeno 24 ore dopo la clorazione shock, in modo che il cloro possa agire completamente e l’acqua torni ai livelli di cloro e pH adeguati.

Qual è il corretto trattamento d’urto con la clorazione?

Il trattamento d’urto della clorazione viene effettuato per eliminare alghe, batteri e altri microrganismi presenti nell’acqua della piscina. Per un corretto trattamento d’urto della clorazione è necessario seguire le seguenti indicazioni:

  1. Calcolare la quantità di cloro necessaria in base alla dimensione della piscina e alla quantità d’acqua presente.
  2. Versare la quantità di cloro necessaria direttamente nell’acqua della piscina, preferibilmente in prossimità degli skimmer o del punto di aspirazione della pompa.
  3. Lasciare il sistema di filtrazione in funzione per almeno 8 ore per garantire una buona distribuzione del cloro in tutta la piscina.
  4. Verificare il livello di cloro libero presente nell’acqua della piscina, che dovrebbe essere tra 1 e 3 ppm.
  5. Nel caso in cui il livello di cloro libero sia ancora troppo basso, si può ripetere il trattamento d’urto dopo 24 ore.

È importante prestare attenzione alle istruzioni presenti sulla confezione del prodotto utilizzato per la clorazione shock, poiché le dosi possono variare in base al tipo di cloro utilizzato. Inoltre, è fondamentale proteggere la pelle e gli occhi durante l’utilizzo del cloro, utilizzando guanti e occhiali protettivi.

Acqua verde o torbida dopo trattamento shock: cosa fare?

Se l’acqua della piscina diventa verde o torbida dopo un trattamento di clorazione shock, può esserci un problema di alghe o di particelle in sospensione nell’acqua. Ecco cosa fare:

  • Verificare il pH dell’acqua: l’acqua della piscina deve avere un pH tra 7,2 e 7,6 per essere equilibrata. Se il pH è troppo alto o troppo basso, può causare problemi di alghe o torbidità dell’acqua. Regolare il pH aggiungendo pH minus o pH plus, a seconda della necessità.
  • Aggiungere alghicida: se la piscina è invasa da alghe, aggiungere un alghicida specifico per il tipo di alga presente. Seguire le istruzioni del produttore per la dosatura corretta.
  • Filtrare l’acqua: assicurarsi che il sistema di filtraggio della piscina funzioni correttamente e farlo funzionare per almeno 8 ore al giorno per eliminare le particelle in sospensione.
  • Aggiungere un flocculante: se l’acqua è torbida a causa di particelle in sospensione, aggiungere un flocculante che le aggreghi in modo che possano essere filtrate dal sistema di filtraggio. Seguire le istruzioni del produttore per la dosatura corretta.
  • Ripetere il trattamento di clorazione shock: se il problema persiste, ripetere il trattamento di clorazione shock seguendo le dosi consigliate dal produttore.
  • Controllare regolarmente l’acqua: una volta che l’acqua è tornata limpida, controllarla regolarmente per mantenere i livelli di cloro e pH corretti e per evitare che il problema si ripresenti.

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